NEGOZIO - PIASTRA da PIZZA & PIASTRA da PANE
La definizione di PIZZA in un vocabolario potrebbe essere la seguente :
"Tipo di impasto cotto al forno d' origine italiana, simile ad una focaccia e composto da una base sottile
d' impasto lievitato, di forma spesso rotonda, la quale viene farcita prima della cottura con polpa di
pomodoro speziata, formaggio e spesso altri ingredienti quali salame, prosciutto, acciughe, tonno o olive"
STORIA DELLA PIZZA
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NAPOLI
La patria della
"verace pizza napoletana" !
Ma anche l' origine ??
In teoria anche qui dovrebbe essere stata scoperta - la "verace pizza napoletana".
Ed é anche quanto sostenuto da tanti napolitani,
che hanno persino fondato delle associazioni in difesa della "pizza autentica".
© Kantosschule Wiedikon-Zürich |
La pizza é un alimento ricco di colori diversi,
che viene anche visto come rappresentazione simbolica
della cittá di Napoli
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con la sua crosta color cenere, bruciacchiata
dalla colata lavica ardente del Vesuvio,
cosparsa di chiare isolette di mozzarella,
i quartieri cittadini,
sdraiati su un letto di pomodoro rosso acceso,
che allo stesso tempo simboleggia
la vita e passione dei suoi cittadini.
A Napoli circolano innumerevoli storie sulla scoperta della pizza,
piacevoli all' ascolto, ma che tuttavia derivano
per lo piú dalla viva fantasia dei loro narratori e per tal ragione poco credibili.
Se si desidera quindi conoscere le vere origini della pizza,
occorre fare un lungo passo indietro nella storia.
Primo paleolitico ( 45.000 - 9.000 a.C. )
Gli esseri umani che vivevano a quell'epoca non conoscevano ancora l' agricoltura,
tuttavia negli scavi archeologici furono ritrovate delle macine risalenti al primo paleolitico.
I nostri antenati dell' etá della pietra, avranno utilizzato con molta probabilitá queste macine
per sbriciolare cereali e radici contenenti dell' amido. - Tramite questa procedura potevano
cosi mangiare la poltiglia che ne risultava o cuocere delle specie di focaccie sulla pietra calda.
Secondo i ritrovamenti, le pietre sarebbero state spesso portate, insieme alla brace ardente,
in una cava, che potrebbe essere definita come il precursore del forno.
© www.blumammu.de |
É documentato che, nel vicino Oriente e nell' area mediterranea, le focaccie,
che senza dubbio rappresentano la forma primordiale del pane,
fossero già conosciute dal Neolitico ( 5.600 - 2.000 a.C. ).
Nell "alto" Egitto esisteva già un' economia basata sulla divisione del lavoro.
I fornai egiziani professionali, scoprirono l' effetto del lievito e da quel momento
la fermentazione dell' impasto non fu piú lascita al caso.
I Greci e le altre popolazioni del Vicino Oriente munirono le loro cucine di saccaromicete,
poiché questo rendeva il pane piú leggero e meno pastoso.
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Al tempo del re persiano
Dario, il grande ( 549 - 486 a.C. ),
si dice che i soldati
dopo la battaglia
cuocessero sui loro scudi
delle pagnocche piatte,
per poi consumarle
con formaggio e datteri.
Si noti la foto dei giorni nostri !
Herodot |
Erodoto di Alicarnasso
( 484 - 425 a.C. ),
geografo e
storico greco,
raccontó dai suoi viaggi,
che anche i Babilonesi
mangiavano focaccie
Nel territorio italiano odierno,
é documentato che i primi a cuocere del pan di focaccia su pietra ardente
furono gli Etruschi ( ca. 800 a.C. ) il quale veniva poi farcito a piacere per il consumo.
Un paio di secoli dopo furono nuovamente i Greci ( - Chiediamo perdono agli Italiani ! - ),
che allora si erano insediati in alcune parti d' Italia e in Sicilia, a compiere
un' ulteriore passo avanti nello sviluppo della pizza, che conosciamo oggi :
Essi infatti andarono oltre ai progressi già compiuti dagli Etruschi,
e farcirono questo tipo di focaccia da cuocere chiamata "Planktunos",
non dopo avvenuta cottura, bensí prima.
I Romani in seguito assunsero da Etruschi e Greci le ricette e i metodi di preparazione
e nominarono questi alimenti gustosi e semplici : Panis focacius
( dal latino : "panis" = pane - "focus" = focolare / fouco )
Cato |
Marco Porcio Catone il Censore,
famoso condottiero, storico, scrittore e uomo di stato,
detto anche Catone il vecchio ( 234 - 149 a. C. ),
non solo espresse - probabilmente
alla fine di ogni suo discorso davanti al senato -
la sua ferma convinzione
"Ceterum censeo Carthaginem esse delendam !"
- ( Inoltre ritengo che Cartagine debba essere distrutta ! ) -,
bensí raccontó in uno dei suoi scritti tramandati nella storia,
di un alimento, che descrisse come :
"impasto di forma rotonda con olio d'oliva, spezie e miele - cotto su pietra -".
Nel corso dei secoli successivi, in seguito alle numerose campagne militari romane
e alla conseguente assimilazione delle tradizioni romane da parte dei territori conquistati,
questo alimento venne diffuso e conosciuto in tutt' Italia e in Gallia.
Nacqueró cosí diverse varianti regionali, in parte ancora esistenti,
preparate sempre con gli ingredienti utilizzati nell' antichitá ( senza il pomodoro ).
Si nomina quindi la "Pizza pugliese" dalla Puglia, la "Pitta inchiusa" dalla Calabria
o la "Schiacciata" dalla Toscana, antico insediamento etrusco.
Focaccia © Foodcollection Italy |
Da questo tipo
di pane caldo e farcito
si sviluppó infine
- anche dal punto di vista etimologico -
una specialitá, che conosciamo
dall' Italia con il nome di
Focaccia,
dalla Provenza, nel sud
della Francia con il nome di
Fougasse
o dalla Francia centrale come
Fouace
( una torta il cui impasto è fatto lievitare prima della cottura).
Dal dialetto napoletano nacquero, per la prima volta attorno all' anno 1000,
con le parole "picea" e "piza" due prime versioni del successivo termine "Pizza".
L' origine di questi termini
non é stata chiarita in via definitiva e le possibili teorie a noi conosciute sono in tutto tre.
1 )
La parola "picea" significava in napoletano "spinta" o "scossa" e poteva riferirsi
al brusco movimento del fornaio nel lasciar scivolare nel forno la focaccia dalla pala.
2 )
Nel periodo tra l' 827 - 1091 dominarono i Saraceni in Sicilia, e per un periodo ancora piú lungo
in Sardegna. - Nel 9. secolo c' erano inoltre Emirati a Taranto, Bari e Brindisi ( Puglia ).
Per tal ragione partendo dal presupposto che esistessero anche influenze arabe nel restante
Italia meridionale, si é fatta spazio la teoria che la "Pizza" possa derivare dalla lingua araba
( arabo : "pita" = pane / focaccia )
3 )
I Longobardi, una stirpe nordgermanica, giunsero nel corso della
migrazione dei popoli attorno al 500 nell' Italia settentrionale odierno ( Lombardia ),
conquistando anche territori dell' Italia centrale e meridionale.
Mentre la capitale longobarda Pavia fu occupata nel 774 da Carlo Magno,
la cittá di Benevento, nella regione Campana e non molto distante da Napoli,
rimase fino all' 11. secolo di proprietá e influenza longobarda.
Nella lingua longobarda, la parola "bizzo" significava "pezzo di pane".
La parola "Pizza" potrebbe
quindi essersi anche sviluppata dal termine germanico-longobardo "bizzo".
Inoltre :
Tuttora nel tedesco odierno esiste l' espressione "ein Bissen Brot"
con lo stesso significato !
Se questa teoria dovesse essere quella giusta,
significherebbe, che il nome della seconda - dopo gli spaghetti - "pietanza nazionale" italiana
avrebbe radici germaniche !
( - Gli Italiani ci perdonino una seconda volta ! - )
In ogni caso la "picea" di allora, soprattutto nella regione Campania attorno a Napoli,
rimase per secoli un pasto semplice dei contadini e dei braccianti.
© Foodcollection Italy |
A quel tempo,
in mancanza di meglio,
l' impasto da cuocere
veniva farcito con gli ingredienti,
che potevano permettersi
anche le famiglie piú povere :
un pó di cipolla,
un pó d´olio o pancetta,
un paio di olive,
qualche erbetta.
- O addirittura niente ! -
Cosí rimase per secoli invariata.
L'anno 1522 segnó un cambiamento radicale :
Dal Nuovo Mondo, furono portati in Europa i primi pomodori
in seguito alle scoperte di Cristoforo Colombo e di altri, e dai navigatori di ritorno in patria.
I semi della pianta provenienti dal Sudamerica furono importati inizialmente in Spagna e poi a Napoli,
il quale dal 1422 faceva parte della Corona Spagnola con il nome di Regno di Napoli.
pomo d'oro |
Le prime varietá avevano ancora frutti giallo dorato.
( La definizione italiana odierna di - "Pomodoro"
deriva da pomo d'oro - ovvero "mela d´oro" ! )
Essendo solanacee furono considerate generalmente velenose
e vennero utilizzate esclusivamente come piante esotiche da giardino.
Come genere alimentare non furono mai prese in considerazione.
Ma cosi é la vita :
Un giorno tra tanti il primo campano o napoletano, sfidando ogni possibile rischio
e spinto dalla miseria, utilizzó questo nuovo frutto per farcire la sua focaccia.
Il risultato fu che sopravvisse, la voce inizió a circolare e le persone piú povere
nella zona di Napoli iniziarono a condirela focaccia un tempo secca, con il pomodoro.
© Foodcollection Italy |
In contrapposizione al resto d' Europa, dove i pomodori furono riconosciuti come genere alimentare
solo nel 18. secolo, e fino a quel momento furono utilizzati solo come pianta ornamentale,
nell' area di Napoli, questo tipo di focaccia, farcita con il nuovo frutto,
divenne una delle specialitá piú amate già nel 16. secolo.
Coloro, come i tanti abitanti poveri, che non disponevano di un forno,
preparavano a casa l' impasto e lo portavano al fornaio.
Con il tempo, i fornai napoletani della pizza in seguito "Pizzaioli",
si separarono dai classici fornai e formarono una propria corporazione.
Essi continuarono ad occuparsi esclusivamente delle cottura della pizza
e della preparazione del suo impasto.
PIZZAIOLO Litografia / ca.1830 |
Giá nel 17. secolo la pizza
( con una farcitura di pomodoro e a grandi linee come la conosciamo ora )
inizió a diffondersi e a ricevere notorietá locale. - Coloro che visitarono la cittá raccontarono
di aver visto come nei quartieri piú poveri, piccoli forni preparassero una pietanza squisitissima :
la PIZZA.
In questi forni si comprava la pizza, ma non la si consumava sul posto.
O la si portava a casa o veniva piegata - "a libretto" - e mangiata per strada.
Nessuno la accompagnava con del vino o si sedeva a tavola per mangiarla.
Esistevano anche dei venditori ambulanti
che vendevano la pizza appena sfornata alle persone nei vicoli o a casa.
Le pizze venivano trasportate in piccoli contenitori di rame a forma di botte e a piú piani.
Sotto ad un doppio fondo poteva essere aggiunta brace ardente per mantenere calde le pizze.
© Antica Pizzeria Port' Alba |
Nell' anno 1830 aprí a Napoli
la prima vera pizzeria
con posti a sedere e con
il nome di "Port' Alba"
Dai contemporanei fu vista come
singolaritá locale, che non avrebbe
mai potuto avere un gran futuro.
- Tuttavia é durata fino ai giorni nostri ! -
© Pizzeria Brandi |
La prima consegna di una pizza
avvenne nell' anno 1889
tramite Raffaele Esposito,
un noto pizzaiolo del posto
e proprietario della Pizzeria
"Pietro il Pizzaiolo",
la quale si puó ancora
oggi trovare a Napoli
con il nome di
"Pizzeria Brandi".
I committenti erano il re italiano Umberto I e la consorte, la regina Margherita,
che soggiornavano nella loro residenza estiva a "Capodimonte" nei pressi di Napoli,
e a cui una sera venne voglia di assaporare la nota specialitá locale,
conosciuta come "cibo dei poveri".
Poiché per i signori reali sarebbe stato poco consono
mangiare con il "popolo semplice" nella pizzeria di Raffaele Esposito,
quest' ultimo fu appunto incaricato di consegnare la pizza nella residenza reale.
Raffaele Esposito preparó e consegnó tre diversi tipi di pizze.
La prima di nome "Mastunicola", era preparata con grasso di maiale, formaggio e basilico;
la seconda di nome "Marinara", speziata con aglio, olio e pomodoro.
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La terza la preparó formando
con gli ingredienti utilizzati,
basilico, mozzarella e pomodoro,
la bandiera italiana
( verde - bianco - rosso ).
Quest' ultima fu presumibilmente la meglio apprezzata dalla regina,
e per tal motivo la creazione venne di seguito battezzata con il nome di "Pizza Margherita".
Fino ai giorni d' oggi, la "Pizza Margherita" é la piú amata e ordinata al mondo.
Pizza Margherita |
Pizza Marinara |
La "Pizza Margherita"
e la"Pizza Marinara"
sono inoltre
le uniche varianti di pizza,
riconosciute come
"verace pizza napoletana"
dalla
tradizionale e conservativa
"Associazione Verace Pizza Napoletana".
Nel periodo successivo fino al cambio del 20. secolo, immigrati italiani portarono la pizza
oltreoceano in America. - Qui si sviluppó, anche per la mancanza della mozzarella,
che dovette essere sostituita dal formaggio americano, un nuovo tipo di pizza,
seppure secondo le tradizioni napoletane, ma con un gusto leggermente diverso.
Nella "Little Italy" di Mannhattan, fu aperta nel 1905 dall' immigrato Gennaro Lombardi,
la prima pizzeria del Nuovo Mondo con l' ononimo nome
"Lombardi's".
Lombardi's - New York © Wikipedia |
Questa pizzeria si distingue tuttora da tutte le altre nel mondo per una particolaritá :
I forni per la pizza vengono attizzati non con la legna bensí a carbone !
Come funziona ?
- E come viene impedito che con l' alimentazione a carbone non ne risenta il gusto della pizza ? -
Non lo sappiamo ! - Ma funziona !!
Fino alla fine degli anni 20 furono aperte altre pizzerie, per lo piú da immigrati italiani,
in altre cittá della costa orientale. - Anche i clienti iniziali erano prevalentemente immigrati italiani.
Gli altri territori americani rimasero - inizialmente - "pizza-free" !
Nel 1943 l' italo-americano Ric Ricardo e il suo compagno d' affari Ike Sewell,
aprirono una pizzeria nella loro cittá natale Chicago, dandogli il nome di "Uno's Pizzeria".
Il loro timore era, che la pizza napoletana "classica" non potesse riscuotere
un gran successo dai loro concittadini, i quali, come in generale nel centro ovest,
predilibavano cibi forti e sostanziosi.
Chicago-Style-Pizza © Wikipedia |
Cosí decisero di
creare un' interpretazione
molto libera della
pizza italo-napoletana,
preparata in padella con
una base molto spessa
e con ingredienti
piú sostanziosi,
che meglio si addicevano
al gusto del centro ovest.
Nacque cosí la prima
"Deep-Dish-Pizza" in Chicago-Style !
I prodotti che offre la catena di Fast-Food "Pizza-Hut" corrispondono a questo cosiddetto
Chicago-Style-Pizza o American-Style-Pizza.
Ovviamente continuó negli USA, specialmente alla costa orientale, ad essere
rappresentata la pizza nel Manhattan-Style, versione piú simile all' originale italiano.
Siamo venuti al corrente di una storia divertente che vorremmo raccontare,
anche se non possiamo garantirne la veridicitá :
Nel 1944 / 1945, verso la fine della 2. guerra mondiale,
alcuni soldati americani atterrati in Italia, che conoscevano la pizza dalla loro patria,
si sarebbero molto rallegrati nel scoprire l' esistenza di pizzerie in Italia.
Poiché tuttavia non conoscevano nulla sull' origine di questa pietanza,
avrebbero creduto, che i locali in cui veniva servita la pizza "di radici americane",
fossero stati allestiti apposta in segno di ringraziamento ai liberatori vittoriosi.
Se sia vero ? - Non lo possiamo sapere !
Nell' anno 1948, l' italo-americano Frank A. Fiorello da Massachusetts lanció sul mercato
il primo preparato per la pizza preconfezionato, con il nome di "Roman Pizza Mix".
Se si pensa
che un impasto per la pizza è composto solo da farina, lievito e un pó di sale,
impastato poi con acqua ed eventualmente un pó d' olio d' oliva,
ci si chiede :
Fino a quel momento non mancava altro al mondo che il "Roman Pizza Mix" ??
Verso la fine degli anni 50 dello scorso secolo
inizió la vera e propria diffusione della pizza negli USA,
diventando un' amata pietanza Fast Food alla pari dell' hamburger o dell' hot-dog.
Il successo della pizza tra i consumatori americani fu decisamente accellerato
dall' effetto pubblicitario - non intenzionale - della canzone cantata da Dean Martin
"That's Amore".
Le frasi iniziali cantavano :
"When the moon hits your eye like a big pizza pie, that's amore !"
E cosí oggi si puó dire che :
La pizza é in ugual modo americana come il baseball o un apple-pie !
Il 1957 é un altro anno importantissimo nella storia della pizza :
La ditta americana Celentano Brothers Inc. ( proprietari : 2 fratelli di origine italiana )
lanciarono sul mercato la prima pizza preconfezionata surgelata.
La "Nevada Inventor's Association" nomina tuttavia una certa Mrs. Rose Totino
come inventrice della "Frozen Pizza". Mrs. Totino, figlia di un' immigrato italiano,
gestiva col marito una pizzeria a Minneapolis. All' interno di quest' attivitá
vendette insieme ai fratelli Celentano le prime pizze surgelate
Rose Totino |
In seguito ricevette
un brevetto americano,
che vendette dopo diversi anni
all' impresa di generi alimentari Pillsbury
per un ammontare di $ 22 Mio.
Tuttora la pizza surgelata
distribuita dalla Pillsbury
é il prodotto leader nel
settore sul mercato statunitense
e porta il marchio di
"Totino's".
"Frozen Pizza" © Wikipedia |
Non importa chi sia
il vero inventore :
Da quel momento,
la conquista dei freezer
e dei congelatori grazie alla
pizza surgelata,
che fu in seguito copiata
e migliorata da altri produttori,
rimane una storia di successo mondiale.
Pizza-Hut - No. 1 © Sanjay Acharya |
Il 15 giugno 1958,
gli allora studenti
Frank e Dan Carney
aprirono su un' area della
Wichita State University / Kansas,
una pizzeria
a cui diedero il nome di
"capanna della pizza" - ( Pizza-Hut )
per via del piccolo edificio utilizzato.
In quegli anni, ovvero negli anni 50, la "marcia trionfale" della pizza nel resto d' Europa
non era ancora iniziata o rimaneva tintinnante.
Nell' anno 1948 esisteva solo in Italia - in prevalenza nell' Italia meridionale - e in Marsiglia,
e rimaneva per lo piú sconosciuta nel resto d' Europa.
"mangiare dei poveri" ?? © Foodc. Italy |
Essa rappresentava solo
il tipico e poco spettacolare
"mangiare dei poveri" :
Un impasto semplice al lievito,
un paio di pomodori,
un pó di formaggio e di erbette
- e nient' altro di piú !
Neppure nei ricettari
- anche in quelli italiani -
non vi era la pizza.
Nel 1952 fu aperta la prima Pizzeria su suolo tedesco a Würzburg ( Baviera ).
In Svezia la prima risale al 1958 a Stoccolma.
Tutto sommato bisogna considerare che : Nessun altra pietanza ha trovato
cosí ampia diffusione in cosí poco tempo come la pizza nelle sue diverse varianti.
La storia continua tuttavia fino ai giorni nostri :
Prodotto di marca |
Negli anni 1990 - 1995
i piú importanti
produttori di elettrodomestici
introdussero nel mercato
un interessante
accessorio a completamento
dei loro forni elettrici o a gas : la
PIASTRA da PIZZA o PIASTRA da PANE
Questa piastra in ceramica viene preriscaldata nei forni di casa,
dopo di ché sulla pietra ardente viene direttamente posata la pizza.
Vantaggio :
Il metodo di preparazione ha come risultato che la base della pizza è croccante
e molto simile all' originale cotto nei forni napoletani.
Svantaggi :
Le PIASTRE da PIZZA / PIASTRE da PANE dei produttori di marca offrono
dei prezzi decisamente troppo alti, che oscillano tra ca. EUR 80.00 e ca. EUR 120.00 !
Il 2004 é infine l' ultima data importante nella "storia della pizza" :
In Internet alla pagina www.3-2-1-pizza.it vengono offerte e vendute
PIASTRE da PIZZA e PIASTRE da PANE a prezzi decisamente convenienti.
Ad un prezzo di soli EUR 42.90 per l' acquisto di una tale piastra,
l' appassionato della pizza puó godere del vantaggio sopra menzionato
per la cottura della pizza a casa senza lo svantaggio decisivo.
PIASTRA da PIZZA / www.3-2-1-pizza.it |
Sono già più di 25.000 i compratori e "Pizzaioli casalinghi" in tutta Europa
ad aver fatto questa piacevole esperienza.
Risalgono inoltre sempre all' anno 2004, le FORBICI da PIZZA,
che furono scoperte e brevettate dai tedeschi Manfred e Loretta Krupka.
FORBICI da PIZZA in azione |
Questi amanti della pizza,
si arrabbiarono più volte del fatto,
che tagliando la pizza con un coltello
o una rotella, la farcitura diventasse
il più delle volte inguardabile
e che alla fine finiva per esserci
un bel "macello" nel piatto.
Tramite l' uso della FORBICI da PIZZA, tutto questo fa ora parte del passato.
Per concludere ancora alcuni dati sulla quantitá consumata della pizza :
Il consumo della pizza é in crescita a livello mondiale.
Dopo gli USA, dove ogni abitante consuma in media 12.5 kg e in Italia con 5.4 kg,
i Tedeschi coi loro 3.8 kg di pizza a testa all' anno, hanno raggiunto già il 3. posto.
E adesso ancora due interesanti dati :
La catena di fast food "Pizza-Hut" occupa da sola in tutto il mondo
più di 300.000 lavoratori in circa 34.000 ( !! ) punti vendita !
© Hansi Eisele -2007
DOMANDE / AGGIUNTE o CORREZIONI ??